Il buon guerriero necessita di mente lucida, corpo flessuoso e forte, tecnica efficace e collaudata.
Queste tre cose crescono e dialogano in armonia grazie e per merito dello spirito. E’ l’animo infatti che più necessita di attenzioni e cure dal momento che non esiste un chiaro e semplice metodo per addestrarlo.
La pochezza di spirito limita l’uomo in tutte le sue battaglie siano esse dentro o fuori lo steccato. E’ un assurdo meraviglioso e potente, quello che ci porta a crescere per diventare temibili macchine da guerra e proprio per questo pronti ad evitare ogni scontro perchè sempre più padroni della filosofia del buon combattimento.
La palestra è un luogo qualsiasi racchiuso nell’intervallo di tempo regolato dal maestro. Esso inizia con il "fronte" e termina con l’augurio del "motto". Allievi (scholari) e Maestri (Magistri) sono impegnati nel concretizzare con i fatti i loro ruoli, per questo motivo non esistono altri titoli e privilegi. L’allievo entra nella palestra per la prima volta, Egli porta con sè, allacciato alla sua cintura un cordino di cuoio. Il cordino porta i cinque nodi.
Se e quando pronto per la prova, il maestro lo chiamerà a dimostrare di fronte ai suoi compagni. Superatala, egli potrà scioglierne uno e questo significherà il passaggio ad un grado successivo con grande gioia ed orgoglio di tutti.
La responsabilità aumenta con i nodi sciolti.
La soglia di perdono del maestro diminuisce con il superamento di essi.
Forse, al termine dei nodi, l’allievo capirà perchè il maestro nella sua intima solitudine è l’allievo fra tutti.
Allora forse, l’anziano, avra’ occhi acuti nel vedere la propria via da percorrere.
Marco Andreoli
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