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Scuola d'arme noi siam Com pa gnia
Pomo e Punta ci chiamiam tral lal laa
della spada noi studiam la sua via
amicizia e lealtà etrallallero etrallallaa
Messer Fiore* e Messer Vadi*
dai Magistri i cinque gradi* in steccato* o per la strada
stramazzoone* AL FELLO-O-NEE
stramazzoone AL FELLO-O-NEE
Dopo tanto allenar e su dar
alleviare IN TABERNA! a brin dar
Con il motto a gridar trallalla
Ad extremos IUNGERE! etrallallero etrallalla
Gioco largo* e gioco stretto*
con un co-olpo d'effetto
col ridoppio* stai all'occhio
col fendente* sei perdente
col maneggio del bastone
attenzione al calcione
un volante* al furfante
pomo e punta e gnün* la spu-untaa
Pomo e Punta e gnün la spu-untaa.
Note relative agli asterischi:
Fiore Dei Liberi da Cividale (friulano): famoso maestro d'armi autore del trattato di scherma "Flos Duellatorum" (1409).
Filippo Vadi (pisano): illustre maestro d'armi autore del trattato di scherma "De Arte Gladiatoria Dimicandi" (posteriore al 1482).
Per "gradi" qui si intendono i cinque livelli di crescita dell'Allievo rappresentati dai "Nodi" da sciogliere.
Lo "Steccato" era il perimetro delimitato destinato al combattimento in duello.
Non solo in steccato ma anche per la strada (inteso come vita quotidiana) perché tutti noi siamo impegnati e coinvolti nelle prove e nelle esperienze della vita.
Lo"stramazzone" è un colpo di taglio sorprendentemente veloce perché generato dalla rotazione/mulinello del polso (solitamente: fendente se colpisce dall'alto verso il basso la testa, o tondo soprano se diretto al collo).
"Gioco Largo" ovvero combattimento a distanza di spada. "Gioco Stretto" combattimento corpo a corpo dove la spada diventa strumento per percuotere, bloccare, mettere in chiave eccetera.
Il "ridoppio" è un taglio obliquo ascendente dato di filo dritto. (Nella lama della spada medioevale sono presenti due lati affilati: si contrappongono il filo dritto e il filo falso o controfilo).
Il "fendente" è un taglio dato a cadere dall'alto sulla testa (o sull'orecchio, o sulle spalle) dell'avversario.
Per "volante" si intende un taglio dato di filo falso per lo più diretto al collo (con una traiettoria indicativamente parallela al terreno).
"Gnün" significa "nessuno" (dialetto piemontese).
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